Gaeta, condannata azienda di mitilicoltura

Stabiliti circa 2mila euro di ammenda per aver occupato abusivamente oltre 80mila metri quadrati di demanio pubblico.

È arrivata nei giorni scorsi la condanna definitiva per abusivismo di demanio pubblico, confermata dalla Corte di Cassazione.

Ora, l’Adc legale rappresentante della società di mitilicoltura “Gaeta itticoltura” dovrà sostenere 516 euro di ammenda dal Tribunale di Cassino e circa 2mila euro in favore della Cassa delle Ammende.

All’epoca dei fatti, dopo un controllo della Guardia costiera di Gaeta, circa il motopeschereccio della sopracitata società, il 56enne fu accusato, poiché non aveva le dovute autorizzazioni, di aver occupato abusivamente circa 89.500 metri di demanio pubblico.

Con la stessa accusa, l’uomo è stato condannato il 10 dicembre del 2018 dal Tribunale di Cassino.

Prima della condanna definitiva, però, il 56enne ha provato a fare ricorso per annullare la stessa sentenza sopracitata, perché secondo lui, la testimonianza resa dall’ufficiale all’epoca in servizio presso la Guardia costiera che aveva effettuato il controllo, era stata travisata – in quanto, a suo parere, l’ufficiale non aveva mai affermato con certezza che il motopeschereccio era effettivamente riconducibile alla società da lui legalmente rappresentata-.

L’11 settembre del 2019, però, il pm Luigi Cuomo ha stabilito l’inammissibilità del ricorso.

Per questo, l’eccezione di travisamento della prova non è decisiva, ma generica, in quanto “si limita ad ipotizzare la possibilità che il testimone sia stato escusso su un fatto diverso da quello oggetto di specifica imputazione”.

Da qui, nei giorni giorni scorsi, la Corte di Cassazione ha confermato definitivamente la condanna.

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